Una festa in nero by Alice Basso

Una festa in nero by Alice Basso

autore:Alice Basso [Basso, Alice]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Garzanti
pubblicato: 2024-04-13T22:00:00+00:00


19.

UN PIANO POSSIBILE

«È un buon piano», dice Clara, e poi si gira di spalle.

Anita alza gli occhi al cielo. Lo sa che Clara fa così. Finché si tratta di battibeccare sulle scemenze frivole, possono andare avanti una mezza giornata a scambiarsi certe frecciate e battutacce che nessuno si aspetterebbe da delle ragazze, a meno che non sia una ragazza a sua volta e non sappia dall’interno come funziona. E, quando fanno così, a nessuna delle due passa per la testa di offendersi, ovvio. Ma quando c’è in ballo qualcosa di grosso, qualcosa di delicato, qualcosa che per almeno una delle due conta davvero, ecco che Clara diventa la regina delle arti diplomatiche, si prende i suoi tempi, i silenzi di riflessione, sceglie le parole.

Anita alza gli occhi al cielo. «Santa polenta cruda, sputa il rospo. Lo so che fai così quando qualcosa non ti convince. Con cosa non sei d’accordo?»

«Non è che non sono d’accordo», dice Clara.

Anita inclina la testa. Sono nel salotto di Candida – Anita seduta sul solito divanetto di velluto verde, Clara che cammina per la stanza e finge di passare in rassegna la libreria che già conosce a memoria –, e la cosa interessante è che nel salotto di Candida ci sono solo loro. Non Diana, che è in cucina a finire di fare merenda, e soprattutto non Candida, che si aspettano che rincasi a momenti. Prevedono che a momenti arriveranno anche Sebastiano e Julian, perché Sebastiano, che ha ancora la macchina dell’amico, è dovuto passare a prenderlo dopo il lavoro; dopodiché, appunto, verranno lì, a casa di Candida, a tenere la famosa riunione di cui Anita e Sebastiano hanno parlato ieri, quella per spiegare a Candida il piano con cui farla scappare.

Comunque, morale della favola: se vogliono parlare in privato, Anita sa che lei e Clara devono approfittare di questa striminzita parentesi di solitudine.

E infatti Anita ne ha approfittato eccome, e ha sciorinato a Clara, per filo e per segno, quasi senza respirare fra una frase e l’altra, il suo piano per far espatriare Candida. Il che, ammette fra sé, potrebbe aver dato a occhi esterni l’impressione di un impetuoso, esagerato entusiasmo verso la faccenda. Che Clara ora sia appunto preoccupata perché le sembra che Anita l’abbia fatta troppo facile? Anita potrebbe ben capirlo, questo. «Lo so che ti sembra che la faccia troppo facile», dice infatti, «ma è un buon piano, non puoi non ammett…»

«Ma sì che è un buon piano», la interrompe Clara. «Anche a me sembra un buon piano.»

«E quindi?» chiede Anita. Si alza. Cammina verso l’amica. Ha bisogno di muoversi, si sente gli arti elettrici e frementi.

Clara si gira. «È un buon piano per questa volta.» Punta dritto in faccia ad Anita due occhi seri e pacati, occhi antichi, che non vogliono far male ma nemmeno nascondere nulla. Ah, che occhi che ha Clara, si ritrova ancora una volta a pensare Anita.

«Per questa volta», ripete Anita, come per sollecitarla a proseguire.

Clara si decide e sospira. «Io ti capisco, Ani. Lo capisco,



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